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lunedì 31 agosto 2009

Scuola, la rabbia dei precari "Licenziamenti da record"

Sit-in e prof in catene. A Benevento docenti sul tetto del provveditorato
Quasi 18 mila i supplenti che dopo anni d'incarichi resteranno a casa senza stipendio

(repubblica.it)

A pochi giorni dall'avvio delle lezioni scoppia la rabbia dei precari della scuola. Sono quasi 18 mila i supplenti che, dopo anni di incarichi, resteranno a casa senza stipendio. Motivo? I tagli agli organici del personale docente ordinati dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, e predisposti dalla collega dell'Istruzione, Mariastella Gelmini.

"In un periodo in cui si lotta per tutelare i posti di lavoro, lo Stato mette in atto il più grande licenziamento collettivo mai fatto", dice il segretario del Pd, Dario Franceschini. Per i precari della scuola non c'è neppure traccia dei cosiddetti Contratti di disponibilità, promessi dallo stesso inquilino di viale Trastevere ai sindacati per attenuare il colpo di scure.
Insomma: per migliaia di operatori della scuola si apre una stagione difficile e la protesta non si fa attendere. Ieri, a Benevento un gruppo di 7 donne del Comitato insegnanti precari sono salite sul tetto dell'Ufficio scolastico provinciale (l'ex provveditorato agli studi) e minacciano di non scendere fino a quando non avranno risposte sui tagli.

"Faremo come gli operai dell'Innse, scenderemo da qui solo quando avremo una risposta concreta contro i licenziamenti e la disoccupazione", afferma Elvira, una delle insegnanti sul tetto che, ieri sera, hanno portato la protesta sul palco del concerto di Francesco De Gregori. Sempre ieri, a Caserta, marito e moglie rimasti senza posto di lavoro hanno scavalcato una finestra dell'ufficio scolastico provinciale minacciando di lanciarsi nel vuoto. Qualche giorno fa, a Trapani un gruppo di insegnanti ha occupato per alcune ore i locali dell'Usp e a Venezia si è svolto un sit-in di docenti e Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari).

A Milano e Torino i prof scenderanno in piazza il primo settembre: nel capoluogo lombardo si incateneranno davanti al provveditorato "fino al ritiro dei tagli". Mentre a Palermo, due assistenti tecnici (di laboratorio) rimasti senza contratto sono al quinto giorno di sciopero della fame ma hanno rifiutato il ricovero in ospedale consigliato dai medici del 118. "Non molleremo fino quando non avremo risposte", dicono Giacomo Rizzo e Francesco Paolo Di Maggio.

Anche a Bari i precari affilano le armi mentre la mobilitazione passa anche attraverso il web, dove gli interessati pressano per una mega manifestazione nella Capitale. Per comprendere quanti stipendi verranno meno quest'anno basta fare due conti. Nonostante l'aumento degli alunni il governo ha tagliato 57.368 posti mentre i posti lasciati liberi da coloro che sono andati in pensione sono poco meno di 40 mila. In totale mancano all'appello 17.530 posti per altrettanti precari che lavorano da anni nella speranza di essere immessi in ruolo. Ma che rimarranno appiedati. E siamo solo all'inizio, perché il piano del governo è quello di tagliare in tre anni (2009/2010 - 2011/2012) 130 mila posti nella scuola.

Per questa ragione i 286 mila supplenti iscritti nelle graduatorie ad esaurimento tremano: a 40/45 anni potrebbero uscire definitivamente dal giro. "La situazione è ingovernabile e il governo non interviene", dice il segretario generale della Flc Cgil, Domenico Pantaleo. "Non c'è tempo da perdere - aggiunge Francesco Scrima della Cisl scuola - bisogna condurre in porto, nel più breve tempo possibile, le annunciate misure straordinarie per i precari che perderanno il posto di lavoro". Mentre per i 473 mila iscritti nelle graduatorie d'istituto (senza abilitazione) non ci sono praticamente speranze.

(Salvo Intravaia)

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sabato 29 agosto 2009

Il provveditore di Palermo: “Sono molto preoccupato”

(da livesicilia.it)

Dalle finestre di via Praga, l’immagine del gazebo, delle catene, della gente cotta dal sole e da una riforma che per molti vuol dire “addio” al lavoro. Almeno per quest’anno. O chissà per quanto. Davanti al Provveditorato di Palermo, la protesta dei precari della scuola. Dentro le stanze dell’Ufficio scolastico provinciale, la tensione e la preoccupazione del “titolare”, il provveditore Rosario Leone: “Sì, è vero, sono molto preocupato. Siamo di fronte a una situazione che ha un impatto emotivo notevole”.

I tagli, la protesta
Impatto dovuto a una riforma della scuola che operato tagli netti al personale docente e tecnico. Tagli la cui portata è stata apparentemente “attutita” da sinonimi che non cambiano di molto il senso delle cose.
“La protesta è umanamente condivisibile – ribadisce Rosario Leone – per chi si trova a perdere, dopo anni, il posto di lavoro”. Insomma, non si chiamano tagli giusto perché a essere “tagliati” sono i cosiddetti “precari”.
“Questa condizione – spiega Leone – coinvolgerà più o meno allo stesso modo tutti i gradi e tutte le categorie di personale. Se proprio vogliamo fare dei distinguo, posso dire che le medie e la scuola primaria subiranno ridimensionamenti maggiori. Per la scuola dell’infanzia, invece, la situazione è meno pesante. Alla scuola media, in particolare, i problemi sono dovuti alla riduzione delle ore di Lettere, Educazione tecnica, fisica e musicale, mentre per la primaria al cosiddetto ‘maestro unico’, che poi unico non è ma ci sarà una riduzione della compresenza”.
Non solo docenti, però. I tagli riguardano fortemente anche il personale Ata: “In questo caso – precisa Leone – le riduzioni di personale sono state effettuate attraverso un sistema informatico che risponde a determinati parametri. Da parte nostra c’è stata la necessità di effettuare ‘a mano’ una riduzione di circa 400 posti”.

I numeri
Il provveditore entra nello specifico dei numeri e conferma, grossomodo, le stime diramate in questi giorni. “Credo che la cifra di circa 1200-1400 supplenze ‘tagliate’ sia vicina alla realtà. Ma questo dato va verificato. Certo, dove ci sono già esuberi, non potremo assegnare alcun incarico. E questo, se vogliamo dirla tutta, è dovuto anche un altro fenomeno…”.
Così il dirigente dell’Ufficio scolastico entra nel merito di un’abitudine assai diffusa, ma che, in momenti come questi di forti riduzioni d’organico, finisce per avere effetti devastanti: “Ci sono tanti docenti, di ruolo al Nord, che chiedono l’assegnazione provvisoria in Sicilia. In questo modo, di fatto, prendono il posto di tutte quelle persone che potrebbero aspirare a una supplenza. Resta il fatto – aggiunge Leone – che questi tagli, che si possono quantificare in 6000 solo in Sicilia e 10-12000 in tutto il Sud, vanno a colpire le zone più povere e meno industrializzate del Paese”.

Perdersi, nei corridoi della scuola
Spostamenti, assegnazioni, incarichi. Muoversi nella selva dei meccanismi della scuola è davvero complicato.Facile perdersi, come nei corridoi di una scuola. E spesso si finisce persino in tribunale. Così come è successo per la norma introdotta dal Ministro Gelmini che prevede lo “scivolamento” in coda nella graduatoria per le tre province aggiuntive che ogni docente può scegliere. Insomma, il “pettine” (il meccanismo di inserimento in graduatoria in base semplicemente al punteggio), viene messo nel cassetto. Ma sono scattati ricorsi a raffica, ai quali il Tar ha anche dato ragione: “Ma il Ministero – avverte Leone – ci ha comunicato di non tenere conto, al momento, della pronuncia del Tar in attesa di quella di secondo grado che arriverà tra pochi giorni. Però, non credo che il problema riguardi molto, ad esempio, la provincia di Palermo. Visto il gran numero di docenti con un punteggio alto, infatti, non penso che essere in coda o inserito a pettine cambi qualcosa”.

E i “protocolli salvaprecari?”
Insomma, una situazione drammatica per molti docenti. Tanto difficile da aver “suggerito” qualche settimana fa l’intervento dell’assessore regionale Lino Leanza, pronto a instituire un “protocollo” col Miur finalizzato ad ammortizzare gli effetti dei tagli: “Ma di questo fatto – dice Leone – io non posso dire molto. So che il progetto prevedeva in parte l’utilizzo dei fondi ‘ex Pon’, ma non so, nel dettaglio, in cosa consista questo progetto. Attendo di conoscerlo. Semmai – aggiunge – c’è forse un altro istituto che potrebbe venire incontro ai precari. Si tratterebbe dell’utilizzo di ammortizzatori sociali in deroga. Per farla semplice, grazie all’accordo con l’Inps (che dovrà verificare l’esistenza di questi fondi), i supplenti finché lavorano avranno lo stipendio, nei mesi in cui non lavoreranno prenderanno la cassa integrazione. Ma anche su questo, dovremo attendere i prossimi passi”.

I costi sociali e l’impatto emotivo
Restano, su un pavimento di numeri, norme, dubbi e “tagliole”, le storie di chi ha perso o perderà il lavoro. Quelli che in tanti chiamano “costi sociali”, traducibili in drammi quotidiani per famiglie e persone. Alcune delle quali sono ancora lì, incatenate in via Praga.
“La situazione – ammette – ha un forte impatto emotivo. E io credo di poter dire cose inadeguate o insufficienti. Da parte mia, ho scritto al sindaco e per conoscenza all’Asl e al Prefetto, perché forniscano almeno l’assistenza medica a queste persone che stanno protestando. Io, però, da uomo della scuola – conclude – sono molto preoccupato. I docenti, infatti, possono considerarsi personale altamente specializzato. Difficilmente potranno ‘rinconvertirsi’ o riciclarsi in altri settori, così come avviene per lavoratori più generici. Mi chiedo come possa fare, un uomo, una donna della scuola a restare senza scuola”.
(di Accursio Sabella)

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Il Comitato è morto: viva il Comitato!

Vista la rassegnazione e lo scoramento dei colleghi presenti ieri alle convocazioni per le nomine annuali nel sostegno;

Vista l'incapacità del Comitato Scuola Siracusa di stimolare, organizzare e realizzare una qualsivoglia forma (anche blanda) di protesta;

Sentite le opinioni degli amici del comitato, stanchi di mettersi in prima linea rischiando denunce per una lotta che dovrebbe coinvolgere TUTTI i colleghi, dai primi in graduatoria (e quindi sicuri, per quest'anno, del posto) agli ultimi, oramai rassegnati;

Considerate tutte queste cose ritengo, personalmente, chiusa l'esperienza del Comitato, esaurita la sua spinta propulsiva.

Da oggi questo blog cambia nome: quello che vedete ora è provvisorio, si accettano suggerimenti.

Rimarrà una voce nella rete, aperta a chi vorrà esprimere le proprie opinioni, la propria rabbia, le proprie idee.

Voglio inviare un saluto affettuoso a tutti i ragazzi con i quali ho condiviso questa esperienza di lotta, alcuni dei quali ho incontrato con piacere ieri, e lanciare un appello: chiunque abbia voglia di organizzare un'iniziativa di protesta contro gli sciagurati tagli del nefasto duo Gelmini-Tremonti avrà in questo blog una (modesta) cassa di risonanza e nella mia persona un appoggio sicuro.

Ringrazio infine tutte quelle persone che fino ad oggi hanno visitato questo blog cui ho dedicato un po' del mio tempo.

Grazie

Lele

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mercoledì 26 agosto 2009

Le disponibilità nel sostegno: decine di precari a casa!

Secondaria Superiore:
Area scientifica AD01 35 posti
Area umanistica AD02 33 posti
Area tecnica AD03 20 posti
Area psicomotoria AD04 8 posti

Secondaria Inferiore:
30 posti

Ogni ulteriore commento mi pare superfluo.

DISPONIBILITA’ ALLA DATA DEL 26/08/2009

SOSTEGNO ANNO SCOLASTICO 2009/2010

AREA SCIENTIFICA – POSTI PSICOFISICI – AD01

ITC Augusta 2 posti
IPA Avola 1 posto
Lic.Scientifico Floridia 12 posti
Lic. Scientifico Canicattini 1 posti
ITG Lentini 1 posto ( 9 +9 I.P.C. Lentini)
Lic. Artistico Lentini 1 posti
I.T.I. Carlentini 1 posto
ITI Pachino 1 posto
Liceo Scientifico Pachino 1 posto
Liceo Artistici Palazzolo 1 posto
ITC “ Insolera” Siracusa 1 posto (9 + 9 I.T.C. Rizza SR corso serale)
Ist.D’Arte Siracusa 1 posti
IPSIA Siracusa 2 posti
Ist. Magistrale Siracusa 1 posto ( 9 + 9 I.T.G. Iuvara SR)
IPALB “ Iuvara” Siracusa 2 posti
IPALB Siracusa 1 posti
IPC Siracusa 1 posti
IPA Siracusa 1 posto

AREA SCIENTIFICA – POSTO UDITO

ITI Augusta 1 posto
IPALB “ Iuvara” Siracusa 1 posto
IPC Siracusa 1 posto



AREA UMANISTICA - POSTI PSICOFISICI – AD02


Lic. Scientifico Floridia 1 posto
ITC Francofonte 1 posto
IPC lentini 4 posti
ITI Pachino 1 posto
Liceo Classico Palazzolo 1 posto
IPA Palazzolo 1 posto
IPA Palazzolo 1 posto (9 + 9 IPA Sortino)
Lic. Scientifico Rosolini 1 posti
Lic. Sc “ Corbino” Siracusa 1 posto ( 9 + 9 ITI Fermi SR serale)
ITI “ Fermi” Siracusa 3 posti
IPALB “ Iuvara “ Siracusa 1 posto ( 9 + 9 IPSIA SR)
ITAS Siracusa 1 posti



AREA UMANISTICA – POSTO VISTA


Lic. Classico Lentini 1 posto
IPC “ Moncada” Lentini 1 posto
ITC “ Insolera Siracusa 1 posto



AREA UMANISTICA – POSTO UDITO

Lic. Classico Augusta 2 posti
ITC “ Alaimo” Lentini 1 posto
IPC “ Moncada” Lentini 3 posti
IPSIA Francofonte 2 posti
IPA Palazzolo 1 posto
ITC “ Insolera “ Siracusa 2 posti
Ist. Magistrale Siracusa 1 posto
Lic. Sc.“ Corbino” Siracusa 1 posto



AREA TECNICA – POSTO PSICOFISICI – AD03


ITC Augusta 2 posti
ITC Francofonte 1 posto
Lic. Artistico Lentini 1 posto
Lic. Artistico Lentini 1 posto ( 9 + 9 IPC Lentini)
IPSIA Francofonte 1 posto
IPA Palazzolo 2 posti
IPA Sortino 2 posti
ITI Rosolini 9 ore
ITN Siracusa 1 posto
ITAS Noto 4 posti







AREA TECNICA - POSTO UDITO

ITI Augusta 1 posto
IPA Avola 1 posto
ITG “ Carnilivari” Noto 1 posto
ITC “ Rizza” Siracusa 1 posto


AREA TECNICA – POSTO VISTA


IPALB Siracusa 1 posti


AREA PSICOMOTORIA – POSTO PSICOFISICI – AD04


ITI Augusta 1 posto
ITC Augusta 2 posti
ITC Avola 1 posti
IPA Rosolini 1 posto ( 9 + 9 IPC Rosolini)
IPA Sortino 1 posto
ITAS Siracusa 1 posto

AREA PSICOMOTORIA – POSTO UDITO


ITC Avola 1 posto

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martedì 25 agosto 2009

Scuola, ancora proteste: sul tetto contro i tagli in Provincia occupano ex provveditorato, poi scendono

Emuli degli operai dell'Innse di Milano, i precari della scuola salernitani occupano la sede dell’ufficio scolastico provinciale di via Monticelli, a Fuorni. Da questa mattina sette manifestanti sono saliti sul tetto della struttura mentre è in corso un incontro tra una delegazione sindacale di base con il direttore dell’ufficio scolastico provinciale, Luca Iannuzzi.

La protesta dei sette «occupanti» nasce per il taglio di 2000 unità previsto nella sola provincia di Salerno del personale docente e non docente nelle scuole di ogni ordine e grado. Al momento dinanzi alla sede dell’ex provveditorato agli studi sono presenti circa 150 manifestanti. Sul posto gli agenti della digos della questura di Salerno.

Fino alle 14 è durata la protesta dei sette manifestanti sul tetto della sede dell’ufficio scolastico provinciale di Salerno, gli occupanti hanno abbandonato l'edificio dopo l’opera di convincimento svolta dalla digos. Una delegazione ha incontrato il dirigente, Luca Iannuzzi, che ha espresso solidarietà . La protesta - hanno annunciato intanto i precari della scuola - proseguirà.
(corrieredelmezzogiorno.corriere.it)


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lunedì 24 agosto 2009

Protesta dei precari ad Arezzo: tutti in mutande!

All’apertura dei cancelli delle scuole in molti di loro rimarranno a casa. Questo è il futuro che attende numerosi precari del mondo scolastico. Così questo pomeriggio anche ad Arezzo, decine di insegnanti assieme al personale tecnico, sono scesi in piazza per protestare contro gli effetti prodotti dalla legge finanziaria che ha compreso quella che impropriamente è stata definita “riforma” della Scuola, a firma del ministro Mariastella Gelmini. Alcuni di loro in mutandoni e t-shirts bianche con scritto "Precario scuola licenziato".

Il corteo poco dopo le 15 è partito da piazza della Stazione e si è mosso verso la Prefettura.
I precari si sono anche improvvisati lavavetri, fermando le auto al semaforo di Piazza della Repubblica.
“Per anni - si legge in una nota - siamo serviti a far funzionare la scuola per coprire i posti che non erano messi a ruolo. Ora lo stato intende disfarsi di noi senza una parola di ringraziamento senza neppure tentare un timido “Scusa mi dispiace……”

“Adesso - proseguono i precari - noi siamo senza lavoro e le scuole in grandi difficoltà anche per operazioni semplici come l'apertura e la chiusura degli edifici, per non parlare della didattica, e di tutte le attività di insegnamento. E tutto ciò mentre i nostri politici non intendono rinunciare ai loro privilegi”.

Una manifestazione organizzata per esprimere il dissenso, e la rabbia e per chiedere alla cittadinanza il sostegno nella battaglia per mantenere un posto di lavoro da tempo promesso. “Dopo il lungo fidanzamento – conclude infatti la nota - lo Stato non solo non ci porta al matrimonio promesso, il tanto auspicato posto fisso, ma ci abbandona letteralmente in mutande.”

La manifestazione si è conclusa in Prefettura dove tre rappresentanti sono stati ricevuti da un funzionario prefettizio.
Un incontro durante il quale i precari hanno chiesto che le istituzioni si accollino il problema e che parte dei fondi destinati agli ammortizzatori sociali vengano destinati anche a loro per poter far fronte alle spese quotidiane.

E i precari hanno anche inviato una lettera al Provveditore di Arezzo per chiedere chiarimenti sulla situazione aretina. Infatti a livello nazionale, la riduazione del 17% dei lavoratori è prevista entro l'anno scolastico 2011/2012, ma ad Arezzo il taglio è stato applicato immediatamente.
(arezzonotizie.it)

(segnalo il sito: http://docentinmutande.blogspot.com/)

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domenica 23 agosto 2009

Ecco come sono i precari del sud per il Giornale diretto dal Bimbominchia!

Chiedersi il perchè di questa transumanza è uno sforzo troppo grande per le menti limitate di chi scrive al Giornale ed è abituato a non fare domande ma solo ad eseguire gli ordini del Padrone!

I prof precari del Sud? Sono tutti in lista per un posto a Milano

Milano miraggio dei precari della scuola meridionali. Insegnanti che non trovano posto vicino a casa. Una tendenza quest’anno agevolata dalle «code» delle graduatorie appena pubblicate dall’ufficio scolastico provinciale, vale a dire l’elenco dei precari già iscritti in altre graduatorie che hanno avuto la possibilità di presentare domanda di supplenza anche in altri elenchi.

E Milano appunto è stata la provincia di gran lunga preferita. Perché qui notoriamente ci sono più posti a disposizione per le supplenze. Così oggi ai 16mila iscritti negli elenchi per le nomine nelle scuole milanesi si aggiungono altri 20 mila aspiranti a un posto che, secondo un’analisi dei sindacati provengono al 70 per cento dal Centrosud. Questo in particolare alle elementari.

Per arrivare ai posti poi si fa di tutto. Basti pensare al vero e proprio mercato di masters e corsi di specializzazione seguiti per progredire nelle graduatorie, oppure alle autocertificazioni sui servizi svolti basati su documenti falsi.

Quando si controlla si scoprono gli «altarini». Alla procura sono già depositate le denunce presentate dal direttore scolastico provinciale Antonio Lupacchino riguardanti 30 casi di certificazioni false, tutti casi di insegnanti provenienti dal Sud, in particolare dalla Calabria (regione nella quale pensò bene di sostenere gli esami di abilitazione alla professione di avvocato la Ministra MariaStar, aggiungo io!).
(ilgiornale.it)

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Prof. di religione falso problema "La rivolta scoppierà sui precari"

Intervista al sindacalista Mimmo Pantaleo
(lastampa.it)

Mimmo Pantaleo, segretario della Cgil scuola, il regolamento appena varato scatenerà polemiche, specie per l’insegnamento della religione?
«In quanto regolamento non introduce delle novità sostanziali. Ma proprio per questo il ministero poteva evitare lo scontro con la giustizia amministrativa sull’ora di religione e aspettare che la questione giungesse a sentenza definitiva. Io credo, tuttavia, che la protesta nella scuola non scoppierà su questo».

E su cosa, invece?
«Sulla vertenza dei precari. Mi spiego: intanto per ora sono precari tutti, dal momento che la circolare sulle assunzioni che doveva già essere pubblicata, di fatto non c’è. Ma quella si farà. Quanto a precari in senso stretto, i numeri dicono tutto: i tagli prevedevano 42 mila insegnanti e 15 mila dipendenti amministrativi in meno. Ci sono stati i pensionamenti, ci sono state 16 mila immissioni in ruolo, ma i conti non tornano e alla ripresa scuola 18 mila lavoratori resteranno a spasso».

Senza un posto per tutto l’anno?
«Certamente senza un posto per ora. Ma se la situazione non cambia queste persone, da anni nella scuola e con un’età media di 41 anni, rischiano proprio di essere espulse dal sistema dell’istruzione».

Il sindacato che farà?
«Vogliamo, intanto, che porti a dei risultati il tavolo aperto con il ministero e con l’Inps sulla questione dei lavoratori della scuola che rischiano la disoccupazione. Nel frattempo non staremo fermi: ci sarà una forte mobilitazione, con scioperi forse, ma anche con occupazioni simboliche delle scuole. L’autunno non sarà una stagione tranquilla, ma non per responsabilità nostre».

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sabato 8 agosto 2009

Le assunzioni in ruolo? Una Goccia nel mare!

di Paolo Fasce

Sono stati pubblicati i numeri relativi ai contingenti per le immissioni in ruolo. Numeri gravemente insufficienti, 8.000 docenti ed 8.000 ATA a fronte di circa 140.000 incarichi annuali e 300.000 iscritti in graduatoria.

Si pensi, ad esempio, al fatto che in tutta la Liguria, in tutto il Molise, in tutta l'Umbria gli insegnanti della scuola secondaria di secondo grado (le vecchie "scuole superiori) ammontano al numero di 2 (due) insegnanti assunti.

Insignificante la percentuale delle assunzioni rispetto al numero di cattedre vacanti (eccetto per il sostegno, dove comunque rimarranno maggioritari gli incarichi assegnati ai precari con incarichi annuali, e scuola dell'infanzia), si parla del 10%, in molti casi anche molto meno.

Delle 150.000 assunzioni previste dalla legge Finanziaria del 2006, ad oggi sono stati assunti 75.000 insegnanti e gli 8.000 previsti per le prossime settimane lasciano un vuoto di 67.000 assunzioni nel triennio che si conclude.

La Gelmini dimostra tutto il suo cinismo: è stata messa al ministero senza avere alcuna competenza e capacità con un compito ben preciso (distruggere la scuola pubblica, tacendo la questione sociale legata alle migliaia di famiglie di insegnanti precari pluriennali lasciati a casa). Le sue riforme non hanno nulla di valido dal punto di vista pedagogico, servono solo a giustificare i tagli del vero ministro dell'Istruzione, Tremonti, che non ha nessun interesse alla qualità della scuola pubblica visto che un popolo ignorante è più facile da tenere sotto controllo da parte dei poteri forti. Né c'é coerenza alcuna tra le rivendicazioni sul "merito" e il suo ruolo ministeriale, noto il fatto che l'Avvocato Gelmini ha conseguito l'abilitazione a Reggio Calabria (e oggi sposa i test regionali di selezione per gli insegnanti: e per gli avvocati?).

Eppure i soldi per assumere ci sarebbero: il governo ha appena stanziato miliardi di euro per l'inutile e costoso Ponte sullo Stretto, e si parla di una nuova Cassa del Mezzogiorno: la mafia ringrazia, mentre i precari della scuola sono alla disperazione. Del tutto insoddisfacenti le proposte del ministro di ammortizzatori sociali per i precari che non verranno mai realizzate visto che servono a tenere buoni i colleghi più ingenui che non hanno ancora capito il calvario che li aspetta: a settembre molti precari, oltre a non avere ottenuto l'immissione in ruolo, si troveranno senza lavoro.

Il Coordinamento Precari Scuola invita alla mobilitazione tutto il popolo della scuola, docenti, genitori e studenti per dare vita ad un autunno non caldo, ma rovente !!!

(da orizzontescuola.it)

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SULL’ACCORDO AMMAZZA PRECARI (di Rosalinda Gianguzzi)

Ricevo da Fabiola e, volentieri, pubblico

Di questi giorni sono i grandi proclami di taluni sindacati che dicono di lavorare a tutela dei precari, con particolare riferimento a quelli “storici”, sui famigerati contratti di disponibilità.
La sottoscritta, insieme a molti altri colleghi nelle mie stesse condizioni, che dopo 18 anni d’insegnamento non può fregiarsi di questo titolo, non sarà ammessa a beneficiarne.

Nel baccanaio delle riforme del Governo sui temi della scuola, ci mancava quest’ultima trovata geniale, fratricida e cannibalistica, attraverso la quale, sono venduti i diritti acquisiti a favore di altri.
Il criterio attraverso il quale verranno scelti i beneficiari, tanto per cambiare, sarà fortunistico e ciò che più lontano dal valorizzare il merito, si potesse pensare.

Se è indiscutibilmente vero, infatti, che verranno tutelati ALCUNI tra i primi in graduatoria, per l’attribuzione di tale beneficio inoltre, si procederà, in ordine sparso e saltellante, rispetto l’ordine di graduatoria senza che venga fatto salvo il diritto acquisto con anni d’onorato servizio, master e lauree..

Il beneficio che verrà attribuito inoltre si ripercuoterà pesantemente, per 3 anni, equivalenti a 36 punti in graduatoria, lasciando DEFINITIVAMENTE fuori chi in questi anni, a costo di grossi sacrifici, ha accumulato punto dopo punto senza regali e condoni.

Ancora una volta, con l’accordo e il giubilo dei sindacati si è permesso che cambiassero le regole del gioco a metà partita.
Che un anno giuridico maturato (180g), così come l’anno di servizio (166g), non sia equiparato ad un contratto “fino al termine delle lezioni”, o ad incarico annuale, sia esso maturato anche con il semplice spezzone di 2h, che se maturato in un anno intero, equivale a 30/60g effettivi di 1 o 2 ore di lezione al giorno, se no anche meno, ed equivalente ad una retribuzione di 150 mensili che molto di noi NON SI SONO POTUTI PERMETTERE DI ACCETTARE.

Vale a dire che 180g o 166g che siano, di effettiva PRESENZA IN CLASSE, spesso per 6/6h in orario meridiano, più le riunioni pomeridiane diano minore diritto rispetto a chi, ad esempio a marzo, senza avere lavorato tutto l’anno, possa usufruire di tale beneficio, accettando uno spezzone di 2 sole ore settimanali.

Che chi SOLO QUEST’ANNO, dopo anni di incarico, non l’ha ottenuto e non sarà tutelato al pari di chi SOLO QUEST’ANNO lo ha ottenuto per motivi diversi come ad esempio le messe a disposizione in scuole in mancanza di personale, che spesso utilizzano anche personale NON ABILITATO.

Questa è la grande vittoria sindacale, questa è la tutela da parte del governo.
Chi è abbastanza vicino al mondo della scuola sa che i motivi per cui in questo anno PARTICOLARISSIMO, non si sia ottenuto un incarico, o lo si è rifiutato.
Non perché si è schizzinosi, ma semplicemente perché se è vero che insegnare è una missione, non tutti gli insegnanti posso permettersi di fare i missionari.

E permettere che vengano elargite tutele economiche, priorità nell’attribuzione delle supplenze senza che sia fatto salvo il diritto di graduatoria e ciò che è più grave, venga cambiata la modalità di attribuzione dei punti di servizio, che dovrebbero essere attribuiti SOLO SUL REALE SERVIZIO, è l’ennesimo schiaffo ai precari.

E’ per questo che personalmente mi adopererò attraverso tutte le forme di tutela previste dalla legge, siano esse patrocinate, sia l’ennesima battaglia solitaria, per il rispetto dei miei diritti e affinché non debba pagare sulla mia pelle e quella della mia famiglia l’ennesimo “andate avanti fino al via!” stipulato con l’accordo dei sindacati che dovrebbero difenderci.

E se è vero, come è vero, che ad oggi non c’è nulla di scritto e firmato faccio un ultimo disperato appello, a tutte le forze politiche, a tutti i colleghi e ai sindacati, affinché NON VENGA FIRMATO questo scempio di ingiustizia ed illegalità, che schiaccerebbe come in mezzo ad una pressa quella fascia di precari “intermezza” tra i beneficiari di tali contributi che li precedono e coloro che li susseguono.
E anche coloro che dalle scuole paritarie potranno continuare ad aggiornare il proprio punteggio regolarmente.

Ciò ci butterebbe fuori definitivamente SENZA CHE VENGANO RISPETTATI i diritti acquisiti, grazie all’unico strumento realmente meritocratico l’accumulo cioè di punti sulla base del servizio realmente svolto, i titoli e le specializzazioni.

Rosalinda Gianguzzi

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venerdì 7 agosto 2009

L'opinione di Libero Tassella sulle immissioni in ruolo

di Libero Tassella
Vergognose le immissioni in ruolo fatte con il contagocce e i cui contingenti sono stati resi noti per il tramite delle OOSS

I sindacati stanno alla finestra o meglio alla porta, disuniti e scissi, da un certo punto in poi, hanno perso il loro potere di interdizione con il Governo Berlusconi e purtroppo anche una buona fetta di credito tra i docenti, dopo non aver saputo gestire politicamente uno sciopero generale che ha visto la partecipazione a Roma di un milione di docenti e più, che rare volte si era visto in Italia e mai si era visto nella scuola. I docenti hanno fatto quindi la loro parte!

A loro va imputata la colpa di aver ceduto alle lusinghe di Palazzo Chigi nella riunione del dicembre del 2008, che sanciva la scissione tra flc CGIL e gli altri, di aver fatto fallire il grande movimento di contestazione di base ai tagli del governo e di non aver saputo far diventare la questione dei tagli nella scuola una questione emergenziale di livello nazionale nel paese, come l'Alitalia, per intenderci.

Gli effetti ora si vedono tutti, la missione della Gelmini si sta compiendo, essa non è affatto un'azione folle, io credo che sia invece ispirata da una lucida strategia politica ed economica che è poi quella di Tremonti, tagliare le spese secondo il teorema che tagliare non è che razionalizzare la spesa, cioè non significa tagliare tempo scuola, personale docente e ATA, opportunità , futuro delle nuove generazioni e mettere in ginocchio un'istituzione gloriosa dello Stato dall'Unità in poi, affermare
questo per Gelmini, Brunetta e amici è solo propaganda degli avversari, ( sessantottini o peggio comunisti, che oggi hanno, a loro dire, in mano la scuola italiana) razionalizzare, è regionalizzare e particolarizzare ciò che è unitario anzi ha concorso a unificare il paese e a democratizzarlo, ma è soprattutto tagliare gli sprechi per migliorare, a loro dire, la qualità del sistema stesso, per pagare meglio gli insegnanti ,per migliorare la qualità al fine di raggiungere i livelli europei, insomma non una follia, ma un piano strategico adeguatamente propagandato con palesi falsità per dismettere la scuola pubblica statale, avvantaggiati come sono dall'immaginario collettivo di questo paese, che è la base su cui attecchisce ogni propaganda, sempre distante se non diffidente verso la scuola e i suoi insegnanti.

Non è possibile che in questo Paese ci siano più bidelli che carabinieri, diceva Bocchino Pdl alla Camera, e ancora che per la scuola il 97% della spesa è per il personale, affermava la Gelmini nelle sue frasi spot nel salotto di Vespa , salvo poi a scoprire che la spesa è appena del 62.5%.

Un'opposizione inesistente, quella del PD, che annuncia iniziative e non le mette in esecuzione, ve lo ricordate il referendum annunciato da Veltroni?

Sindacati divisi su tutto, hanno portato a questa” follia” di cui queste immissioni in ruolo per finta, usate come un spot pubblicitario, non sono che uno dei tanti passaggi. Tra breve toccherà all'istruzione secondaria di secondo grado contare le sue perdite, ma questo avverrà il prossimo anno scolastico.

Questa non è follia, questa è vergogna.

(da professioneinsegnante.it)

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domenica 2 agosto 2009

Appello ai resistenti

Una nuova stagione di battaglie si avvicina.
Le notizie che arrivano non sono confortanti.

Lo scorso anno, pur tra mille difficoltà, incomprensioni, patimenti personali e collettivi, siamo stati una bella realtà; non abbiamo ottenuto niente, ma abbiamo lottato assieme: è già un risultato.

Non facciamoci prendere dallo sconforto e organizziamoci per essere ancora più efficaci dello scorso anno, facciamo tesoro degli errori commessi per migliorarci.

Magari non otterremo niente neanche quest'anno, ma avremo la possibilità di guardarci allo specchio senza provare vergogna.

Fatevi vivi sotto questo post con proposte, saluti, segni di vita o inviatemi una mail a lele.limpido@alice.it

Io ho purtroppo perso, per problemi al PC, tutti i vostri indirizzi di posta elettronica.

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sabato 1 agosto 2009

YouTube - Il test della Gelmini anti-terroni

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Scuola/ Fava: Gelmini non conosce il senso del ridicolo

Pur di superare l'esame di avvocato lo fece a Reggio Calabria

"Il Ministro Gelmini evidentemente non conosce il senso del ridicolo: pur di compiacere i suoi alleati leghisti, che hanno tirato fuori un'altra proposta razzista, dà di fatto ragione alla loro proposta sui professori". Lo afferma Claudio Fava di Sinistra e Libertà, che osserva: "Ma non è quella stessa persona che pur di superare l'esame d'avvocato passò disinvoltamente e furbescamente dalla natia Brescia alla 'terrona' Reggio Calabria?".

"La Gelmini invece di offrire una sponda alle stolte proposte dei suoi amici leghisti si preoccupi - conclude l`esponente di SL - del fatto che alla ripresa dell'anno scolastico mancheranno all'appello 42.000 insegnanti e 15.000 amministrativi, tecnici e ausiliari. Si preoccupi che la scuola pubblica potrà offrire agli studenti e alle famiglie meno servizi, meno opportunità, meno risposte".

(fonte: sinistra-democratica.it)

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