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venerdì 19 marzo 2010

Resta di stucco: è un Barbatrucco!

Da orizzontescuola.it un breve articolo ci informa di come i cervelloni (sic!) ministeriali stiano studiando il modo per continuare a mettercelo in quel posto (scusate la volgarità).


Sarà inserito nella prossima legge utile e riguarderà il punteggio dei "locali" del Friuli. L'autore sarà il leghista Pittoni, membro della VII commissione e dell'entourage del ministro Gelmini. La riforma del reclutamento regionale è alle porte e vincolata dal voto di fiducia.
L'idea dell'emendamento sarebbe sorta per salvaguardare il posto in graduatoria ai "locali" dopo la palese incostituzionalità dichiarata dai tribunali dell'inserimento in coda di quanti chiedono il trasferimento presso altra provincia.
L'On Pittoni motiva tale scelta, in un articolo apparso sul Messaggero Veneto Ed. Gorizia del 15/03/2010 a pagina 7, anche ponendo un sospetto sui punteggi di coloro che non sono "locali", punteggi che, citiamo dall'articolo, "non sono stati ottenuti nella maggior parte dei casi in maniera cristallina", a differenza, ovviamente, dei docenti Friulani che non ricorrono ad "espedienti". Sulla natura di tali espedienti il consigliere del ministro non si sbilancia.
Non è un segreto che il Leghista Pittoni sia uno dei maggiori sostenitori di un reclutamento regionale, che premi il certificato di residenza, forse considerato come l'unico titolo posseduto senza possibilità di "espedienti". Una riforma che viene data, almeno leggendo l'articolo citato, come per certa e vincolata dal voto di fiducia.


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venerdì 12 marzo 2010

LA PROTESTA DELLE SCUOLE CONTRO I TAGLI DEL GOVERNO

Due settimane di mobilitazioni in tutta Italia a partire da oggi. A organizzare è il coordinamento nazionale dei comitati di genitori. Oggi tutti muniti di carta igienica da inviare al ministero dell’istruzione. Mentre Retescuole avvia una campagna di monitoraggio degli istituti italiani.

La scuola va a rotoli. Più eloquente di così. E per tentare di arrestare questa corsa verso il baratro i genitori di tutta Italia hanno indetto due settimane di mobilitazioni. Non solo manifestazioni ’classiche’. L’invito è a essere creativi. A inventarsi iniziative colorate, chiassose, visibili, artistiche. A partire da oggi, dove moltissimi genitori e bambini saranno in piazza con la Cgil in occasione dello sciopero generale. La cosiddetta riforma Gelmini sta già cominciando a fare le prime vittime. E quindi è bene tenere non solo alta l’attenzione ma anche riprendere la mobilitazione. L’iniziativa è promossa da genitori e scuola, il coordinamento nazionale comitati e genitori della scuola. E parte da una semplice e amara constatazione che tutti i genitori hanno sotto gli occhi ogni giorno quando accompagnano i figli a scuola.

I continui tagli ai fondi delle scuole, cui si assiste impotenti da anni e anni, costringono i genitori a sostenere sempre maggiori costi in cambio di una scuola sempre meno efficiente. Ai ragazzi viene progressivamente sottratto il diritto ad una scuola non solo di qualità, ma persino che garantisca la sicurezza. E l’elenco dei danni provocati dagli ultimi tagli è lunga. Solo per fare qualche esempio. Sempre più spesso si assiste a giornate di lezione perse per mancanza di personale interno a disposizione e per mancanza di fondi per nominare supplenti. Ci sono classi troppo numerose a dispetto della qualità della didattica e in violazione delle norme sulla sicurezza. Si registra la scomparsa delle compresenze con conseguente impossibilità
di gestire recuperi e approfondimenti. Gli insegnanti di sostegno vengono spesso negati. Ci sono molte difficoltà a gestire tempo mensa e gite scolastiche. È ormai costante vedere cancellati i progetti. Per non parlare delle esigenze minime, tipo gessi, libri, carta, detersivi e carta igienica che ormai sono o centellinati o mancanti. E poi l’ultima, le ore di pulizia tagliate.

Per tutto questo emolto altro Genitori e Scuola ha deciso di dare il via alla «campagna nazionale di sensibilizzazione e protesta, civica e apartitica, che coinvolga i genitori in quanto tali, senza vincoli di appartenenza se non quella di essere cittadini italiani», come recita l’appello che si può trovare su www.comitatigenitori.it, insieme ad altre pagine utili. Lanciata l’iniziativa, la richiesta ai coordinamenti, gruppi, comitati e genitori è quella di attivarsi e passare parola. A partire da oggi, dunque, via libera all’immaginazione.

La scuola va a rotoli e quindi non potevano mandare nel logo dell’iniziativa e naturalmente nelle iniziative stesse i rotoli da carta igienica da utilizzare con ironia e fantasia. Per chi abita a Roma e dintorni l’appuntamento è già oggi: approfittando dello sciopero i genitori si troveranno per depositare i rotoli davanti al Miur in viale Trastevere. Tra le attività già messe in moto, la raccolta di rotoli di carta igienica, con annessa raccolta firme. Il pacco di rotoli andrà poi spedito al ministero dell’istruzione. Naturalmente anche chi è da solo può inviare il suo rotolo. L’invito a tutti è di documentare le iniziative con foto e video. I comitati dei genitori hanno aperto una pagina su Facebook nella quale raccogliere tutte le foto e gli altri materiali. A latere di queste iniziative da Retescuole e Comitato di zona 3 di Milano parte una campagna di monitoraggio che si vorrebbe estendere a tutte le scuole italiane.

La riforma Gelmini, scrivono i promotori, viene presentata come «un intervento eccellente, che tagli i costi e introduce la scuola del merito». Vero o falso? La risposta dal libro bianco che si vorrebbe cominciare a compilare da subito. Un mesetto fa il capo della elementare Sant’Ambrogio ha inviato una circolare ai genitori a dir poco singolare, anche se decisamente esemplare dello stato dell’arte. «Abbiamo bisogno - si legge nella circolare - di collaborazione per lavori di segreteria e pulizia, lavori elettrici e idraulici, piccoli facchinaggi,
spostamentomobili, lavori amministrativi, tinteggiatura pareti e pronto interventi». Un genitore ha risposto: «Mi candido a sobbarcarmi l’unico servizio davvero carente, cioè la direzione scolastica».

Del libro bianco c’è assoluto bisogno e per questo si chiede la collaborazione di insegnanti, genitori, personale Ata. L’obiettivo è quello di arrivare almeno a 1000 scuole italiane, per avere dati statistici rilevanti. Quelle che la ministra Gelmini definisce riforme si traducono esclusivamente in tagli pesantissimi senza alcuna logica di cambiamento organizzativo, didattico e di programmi. Nella primaria, dopo avere demolito l’esperienza del modulo innovativo dei tre insegnanti sulle due classi, il prossimo anno ci sarà meno tempo pieno e, soprattutto, l’impossibilità di garantire il modulo delle 30 ore.

Un vero e proprio disastro che determinerà nel prossimo anno 25.600 docenti (ma solo nella scuola elementare ci saranno circa 15 mila alunni in più) e15.000 Ata in meno (tagliando nel contempo del 25%
gli appalti esterni la pulizia delle scuole) mentre la ministra intende dare soldi alle scuole private. Inoltre per il prossimo anno sarà eliminato il 40% (circa 4.500) dei posti di lingua inglese nella scuola primaria. Continuerà a calare progressivamente l’offerta di tempo scuola nella primaria (nel 2010 meno ore per le classi prime e seconde). E sulla scuola secondaria si abbatterà la scure dei nuovi regolamenti con, tra l’altro, una riduzione corposa del tempo scuola. Da settembre 2010 negli istituti tecnici, non solo nelle prime ci sarà una contrazione di orario, ma anche nelle classi seconde, terze e quarte si dovrà ridurre l’orario settimanale da 36 a 32 ore. Saranno penalizzate le materie che caratterizzano i singoli indirizzi di studio e nei tecnici e nei professionali, nonostante i proclami sulla «valorizzazione del metodo laboratoriale», con i nuovi ordinamenti verranno significativamente tagliate proprio le ore di laboratorio, le più professionalizzanti.


Orsola Casagrande - Il Manifesto

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mercoledì 10 marzo 2010

«La scuola va a rotoli» Allo sciopero con la carta igienica

In questi ultimi anni una campagna senza precedenti ha cercato di giustificare i pesanti tagli ai fondi e al personale della scuola pubblica primaria e secondaria raccontando agli italiani che solo diminuendo l’investimento economico si possa migliorare la qualità della scuola. Dopo la vana protesta dell’Onda lo
scorso anno, anche quest’anno, dopo l’ennesimo taglio travestito da riforma della scuola secondaria,
la protesta.

Quello che sta accadendo è ora chiaro a molti più italiani: siamo di fronte allo smantellamento della scuola pubblica. Tanto è vero che c’è chi propone di scioperare con in mano un rotolo di carta igienica: perché la
scuola sta andando decisamente “a rotoli”. Questa è la settimana decisiva. Sciopero a staffetta ogni giorno, che si concluderà il 12 marzo con lo sciopero generale organizzato da associazioni, movimenti, partiti, sindacati, studenti e genitori per chiedere «cambiamenti in extremis alla riforma delle superiori» prima che
questa venga pubblicata nella Gazzetta Ufficiale. Sabato 13 il Coordinamento scuole secondarie di Roma organizzerà un presidio davanti al ministero dell’Istruzione dove i rappresentanti degli istituti superiori distribuiranno volantini anti-riforma.

Domenica 14 ultimo giorno di mobilitazione organizzato dal  Coordinamento precari scuola, che chiede il ritiro di tutti i tagli disposti con la legge 133/2008 e il blocco della riforma della scuola superiore non pubblicata
in Gazzetta ufficiale; la trasformazione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato; il ripristino del modulo e delle compresenze nella scuola primaria; il rispetto della sentenza della Corte Costituzionale che ha abrogato la legge che limitava il numero dei docenti di sostegno; l’abrogazione di qualsiasi forma di finanziamento pubblico alle scuole private, come previsto dalla Costituzione; il ritiro dell’art. 31 del dl 1167-B che vanifica l’art.18 dello Statuto dei lavoratori; il ritiro del decreto Brunetta e il mantenimento delle graduatorie ad esaurimento; la possibilità per tutti i docenti precari della scuola di frequentare i corsi di aggiornamento/formazione previsti ad oggi solamente per il personale di ruolo; la possibilità per i docenti
di scuola primaria ed infanzia che abbiano maturato 360 giorni di servizio sul sostegno di conseguirne il titolo con una sessione abilitante riservata; ovvero, a tutti gli abilitati della scuola primaria e dell’infanzia, tramite concorso ordinario, di accedere a un corso di sostegno; l’accesso diretto ai corsi abilitanti per tutti coloro che hanno almeno 360 giorni di insegnamento.

Insomma, di ritirare tutte le sconcezze sulla scuola tirate fuori in questimesi dal governo. Anche l’organo di rappresentanza di docenti e Ata non di ruolo annuncia che «assedierà il ministero dal 12 al 14 marzo». Alla protesta aderisce anche il Pd, che scende in piazza giovedì 11 in una giornata di mobilitazione nazionale
durante la quale verrà chiesto al governo di operare «per una scuola pubblica di qualità». Venerdì 12 sarà invece la volta dei sindacati: in piazza Cgil, Flc-Cgil, Cobas, Unicobas e Anief. I lavoratori Cgil si uniranno ai manifestanti degli altri comparti, i Cobas si incontreranno in piazza della Repubblica a Roma alle 10 e confluiranno verso il ministero dell’Istruzione. L’Unicobas si ritroverà, invece, a partire dalle 10 in largo Chigi. Sempre venerdì 12 torneranno in piazza gli studenti dell’Uds e del Link-Coordinamento universitario,  all’insegna dello slogan «Ci vogliono ignoranti, ci avranno ribelli!» Aderiscono inoltre alcune associazioni di genitori: la Rete di resistenza in difesa della scuola pubblica e il Comitatogenitori.it, che hanno chiesto alle famiglie di «non mandare i figli a scuola» e di portare davanti al ministero dell’Istruzione un emblematico simbolo della protesta: «Un rotolo di carta igienica».

Giuseppe Caliceti - Il Manifesto 09.03.2010

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