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mercoledì 24 giugno 2009

Notizia Ansia. Gelmini- "in bocca al lupo ai maturandi": centodiciotto studenti colpiti da orchite!

Notizia tratta dall'agenzia ANSIA (da non confondersi con l'ANSA).
Il ministro dell'Istruzione Gelmini augura 'in bocca al lupo a tutti i ragazzi che stanno per iniziare gli esami di maturita'.

Alcuni irriverenti giornalisti (sicuramente comunisti) hanno collegato l'augurio della ministra all'anomalo aumento di casi di orchite nei giovani frai 18 e i19 anni fatto registrare nelle ultime ore.

'E' un momento unico e irripetibile nella vita di una persona', sottolinea Gelmini che ricorda: 'Io stessa, confesso, ero molto emozionata quando sostenni gli esami per l'abilitazione alla professione di avvocato nella mia Reggio Calabria.

Un pensiero speciale va ai ragazzi dell'Aquila che affronteranno gli esami in una situazione psicologica e logistica difficile' e dice: 'Mi raccomando ragazzi, non mollate'.

Anche qui (molto stranamente) si è avuta un allarmante aumento di ragazzi ricoverati con sospetti arrossamenti degli organi genitali.

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giovedì 18 giugno 2009

Siccome le scuole paritarie costano...dobbiamo pagarle tutti!

La Gelmini al Corsera spiega: "Costituzione alla mano (sic!) voglio che tutti abbiano il diritto di scegliere se andare alla scuola pubblica o alla scuola paritaria».

E continua: «siccome le scuole paritarie costano, sto pensando a una riforma che dia la possibilità di accedere a un bonus a chi vuole frequentarle. Un po' come già succede in Lombardia» (la regione governata dal ciellino Formigoni).

Quando gli si obietta come tale riforma comporti un costo aggiuntivo per l'erario, la ministra afferma che «sono tante le riforme che si possono fare risparmiando soldi e facendo funzionare la scuola».

Un esempio è lo scempio rappresentato dai tagli dello scorso anno che saranno riprodotti ed ampliati nel prossimo biennio.

Certo, per favorire le scuole cattoliche si può ben mandare in mezzo a una strada centinaia di migliaia di precari che lavoravano nella scuola anche da 10 anni!

Ministra Gelmini, se la legga bene la Costituzione, non la tenga solo in mano, vi troverà scritto che "Enti e privati hanno il dititto di istituire scuole e istituti di educazione, senza oneri per lo Stato" (art. 33, III comma)

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Rapporto OCSE ci dà ragione, dice la Gelmini: è vero? Analizziamolo.

La Ministra Gelmini con la sua nuova capigliatura. La testa, purtroppo, è sempre la stessa

La Ministra Gelmini esulta dichiarando che il recente rapporto OCSE sulla scuola dà ragione alle sue tesi e alle sue ricette sulla scuola italiana.
Ma cosa dice questo rapporto dell'OCSE?

Dice innanzitutto che la scuola italiana è agli ultimi posti fra i paesi OCSE e che si spende troppo per i risultati che si ottengono.
L'Ocse riconosce al governo italiano di aver messo in cantiere una riforma della scuola volta a «razionalizzare le spese e migliorare il sistema di valutazione e di reclutamento degli insegnanti» ( quale sarebbe questo sistema di reclutamento nuovo e razionale sarebbe interessante chiederlo ai signori dell'Ocse), ma (MA) viene sottolineata, tuttavia, la mancanza di un quadro complessivo e definitivo. In poche parole non è una riforma (ma di che stiamo parlando allora?).

Interessanti sono poi le conclusioni:
"andrebbero incoraggiate misure volte a recuperare le scuole e gli studenti più deboli, specialmente quelli a rischio abbandono".
Tutto il contrario della direzione in cui va la "riforma non-riforma" Gelmini che tagliando col macete scuole tecniche, insegnanti di sostegno e ore di studio penalizza proprio le fasce più deboli e soggette all'abbandono.
Prima di esultare, ministra, guardi bene se la palla è entrata in rete!

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martedì 16 giugno 2009

Notizia Ansa, la Gelmini mandata a casa (alla faccia della popolarità)

La Gelmini, il Bimbominchia Giordano e fido Confalonieri mandati a casa alla presentazione di un libro (sic!).

di Bianca Maria Manfredi

MILANO - Tornano le proteste contro la riforma della scuola. Questa volta però non hanno la forma degli studenti universitari dell'onda ma di genitori e soprattutto insegnanti dell'assemblea delle scuole del milanese che hanno impedito oggi la presentazione al Mondadori Multicenter di Milano del libro di Mario Giordano '5 in condotta' con il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. I primi ad arrivare, quando la sala era già gremita, sono stati il direttore del Giornale e il presidente Mediaset Fedele Confalonieri, subito dopo è arrivato il ministro.

Ma ancora prima che la presentazione iniziasse i rappresentanti dell' assemblea, cioé i genitori e gli insegnanti che si ritrovano intorno a Retescuole, si sono alzati in piedi con cartelli e bandiere gialle con scritto 'Vogliono distruggere la scuola pubblica. Io non ci sto' e 'Il governo dichiara guerra alla scuola pubblica. Io non ci sto'. Hanno distribuito pagelle in cui davano alla Gelmini zero in ogni materia e intanto hanno iniziato a parlare, a urlare 'vergogna', 'a casa', 'va a quel Pais', 'va' in Calabria furbettà, mentre qualcuno nel pubblico chiedeva di chiamare la polizia e di far uscire "i fascisti".

Mario Giordano ha tentato di prendere la parola, ma invano, così l'autore del libro ha ringraziato "i fascisti nel pubblico che sono il male del Paese" e se ne è andato con il ministro e Confalonieri. Così i manifestanti sono usciti, pronti però a ripetere l'impresa in futuro. "Ci facciamo un punto d'onore - ha detto uno di loro, Paolo Limonta - di accogliere la Gelmini ogni volta che viene a Milano. Faremo di tutto per svuotare la riforma e fare in modo che non sia applicata".



Dal canto suo, il ministro in un comunicato ha promesso che non si fermerà e continuerà a raccontare "le cose come stanno". Ha liquidato le proteste come "battaglie strumentali" portate avanti da chi "difende una scuola indifendibile. La scuola - ha aggiunto - non è proprietà di un gruppo organizzato e rumoroso di sinistra, ma appartiene al Paese". A sostenere la sua posizione è arrivato anche l'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, che era fra il pubblico. Anzi l'europarlamentare è andato oltre e ha parlato di "fascisti rossi e di corporazione talebana". La Mondadori in un comunicato ha denunciato il "pesante clima di intimidazione causato da un ristretto gruppo di facinorosi" ricordando che mai nulla di simile era capitato in una delle sue librerie. E lo stesso Giordano ha osservato che "evidentemente non è possibile parlare di scuola pubblica in modo sereno. Quando si impedisce di presentare un libro, la si dice lunga sullo stato della democrazia".

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lunedì 8 giugno 2009

Per Daria niente esame di maturità

La meritocrazia gelminiana: niente codice fiscale niente esami di maturità.

NAPOLI - A scuola è bravissima, ma non ha il codice fiscale. E per questo non può fare l'esame di maturità. Daria è ucraina, parla 6 lingue e, nel suo paese, ha già il suo titolo di studio. Che, però, in italia non è valido: per questo ha dovuto rifare il liceo. Ma ora, giunta all'ultimo anno, l'ennesimo ostacolo. Daria è clandestina, non ha documenti e tantomeno il codice fiscale. E senza quel tesserino di plastica non può fare l'esame di Stato. La vicenda, riportata dal quotidiano "Il Mattino", si svolge al liceo Margherita di Savoia di Napoli.

E non è altro che la logica conseguenza delle nuove norme varate dal governo. Il ministero dell'Istruzione, infatti, per compilare l'anagrafe dello studente deve rilevare i dati relativi a ogni singolo candidato. Compreso il codice fiscale, che, successivamente, passerà al vaglio dell'agenzia delle entrate.

Un'operazione che deve essere fatta entro dopo domani. Siccome la circolare del 22 maggio 2009 del ministro Maria Stella Gelmini vuole che senza codice fiscale non si possa sostenere l'esame, per Daria il sogno di diplomarsi rischia di infrangersi per sempre.

Daria a Napoli vive insieme ai genitori: la
madre fa le pulizie ad ore, il padre il saldatore. A scuola, intanto, è scattata una vera e propria gara di solidarietà per aiutarla mentre i suoi compagni pensano di inoltrare una petizione.

da Repubblica.it

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martedì 2 giugno 2009

Incredibile vicenda segnalata da Repubblica!

Viene da chiedersi: siamo ancora in uno Stato laico o ci avviciniamo a grandi passi verso uno Stato etico? L'Iran degli Ayatollah è così distante come pensiamo?
Un articolo si Salvo Intravaia tratto da Rebubblica.it



Professore sospeso per due mesi chiese: "Religione o altra materia?"

Prof sospeso dall'insegnamento per due mesi. Motivo? Ha chiesto ai propri alunni quanti avrebbero scelto l'ora di religione se la scuola avesse programmato anche una materia alternativa. Alberto Marani, docente di Matematica e Fisica (esponente dei Cobas della scuola) presso il liceo scientifico Righi di Cesena, per avere "osato chiedere" dallo scorso 20 maggio è stato allontanato dai propri alunni e rimarrà senza stipendio per due mesi. Riceverà il sussidio previsto i questi casi, pari a circa 600 euro mensili.

Il fatto è stato denunciato questa mattina dal portavoce dei Cobas, Piero Bernocchi, che bolla l'episodio come "attacco clericale alla laicità della scuola". "Dopo la vicenda di Franco Coppoli, docente di Italiano all'istituto Casagrande di Terni, sospeso per un mese per aver osato staccare il crocifisso nelle sue ore di lezione - continua Bernocchi - questo è l'ulteriore esempio di come la scuola pubblica sia ormai piena di integralismo violento contro chiunque metta in discussione l'invadenza clericale".

Secondo la ricostruzione del portavoce dei Cobas, Marani nei mesi scorsi ha predisposto un questionario che ha fatto compilare ai circa 70 alunni delle sue classi. Ogni studente doveva "indicare quale insegnamento avrebbe scelto fra religione cattolica, storia delle religioni e diritti umani". Un atto, evidentemente, intollerabile visto che l'Ufficio scolastico regionale dell'Emilia Romagna aveva chiesto di sospendere il docente per sei mesi. Soltanto l'intercessione dell'organismo di disciplina del Cnpi (il Consiglio nazionale della pubblica istruzione) ha mitigato la sanzione disciplinare abbassandola a 2 soli mesi.

Il risultato del questionario era stato effettivamente sorprendente: appena l'11 per cento dei ragazzi avrebbe scelto la religione. La stragrande maggioranza avrebbe optato per lo studio della storia delle religioni (il 24 per cento) e soprattutto per quello dei diritti umani (il 65 per cento). Fatto che ha anche indotto il Collegio dei docenti a deliberare "di offrire agli studenti la materia alternativa". Ma non tutti erano d'accordo. Gli insegnanti di religione cattolica hanno lamentato all'Ufficio scolastico regionale che Marani "avrebbe offeso, con quel questionario, il collega di religione". E' scattata così la sanzione, "inaudita e pesantissima", denunciano i Cobas.

L'ispettore che si è recato a scuola per occuparsi della vicenda ha diffidato il docente dal fare conoscere agli alunni i risultati dell'indagine. Aggiungendo una nuova accusa: avere affisso nelle bacheche della scuola, durante il bombardamento di Gaza, cinque immagini di Handala (il bambino palestinese scalzo e sofferente) dopo aver usato "addirittura" la stampante della scuola. Iniziativa considerata "estranea ai suoi compiti professionali".

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