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sabato 13 febbraio 2010

Un giovane si impicca Aveva perso il lavoro

da Il Manifesto di oggi
Lo hanno trovato ieri mattina alle 8,45 nel magazzino della sua azienda, una piccola cooperativa nella provincia torinese, a Vinovo: Emanuele Vatta aveva 28 anni, si era tolto la vita impiccandosi probabilmente poco tempo prima, forse all’alba. Così hanno interpretato i primi operatori di soccorso intervenuti dopo l’allarme di uno dei soci, che all’apertura ha trovato il corpo del giovane senza vita.

L’essersi tolto la vita all’interno del suo posto di lavoro, può dire molto sulle motivazioni, anche se ovviamente in casi come questi non si possono dare risposte definitive. La cooperativa per cui lavorava Emanuele si chiama Tecnodrink, e si occupa di vendita e assistenza di erogatori e spillatori di birra, acqua, caffè e altre bevande. Il ragazzo ci lavorava da quattro anni ma proprio mercoledì scorso erano partite le procedure di mobilità per tutti i nove dipendenti Tecnodrink: la cooperativa, infatti, aveva perso all’inizio di quest’anno l’unico suo committente, il gruppo danese Carlsberg, che aveva deciso di interrompere il rapporto di lavoro con tutte le piccole ditte che in Italia installano i suoi spillatori, passando a un unico appalto con la multinazionale Coca Cola. Emanuele viveva da solo con suo fratello: il padre era morto di tumore qualche anno fa, la madre era andata a vivere con un nuovo compagno. A sentire i colleghi, pare che il ragazzo avesse in qualche modo trovato una seconda «famiglia» proprio nel suo lavoro, a cui per questo motivo era ancora più attaccato.

Secondo gli amici la sola cosa che lo tormentava ultimamente era il problema del lavoro. Con i
colleghi era solito trovarsi al bar, vicino almagazzino in cui è stato trovato impiccato. Proprio la possibilità che finisse quella vita che faceva da 4 anni, potrebbe aver innescato il processo di depressione che lo ha portato a togliersi la vita. Pochi giorni fa il ragazzo era stato ripreso dai colleghi per essersi ubriacato «per dimenticare», ma nessuno, secondo quanto raccontato ai carabinieri intervenuti sul posto, poteva immaginare un epilogo tanto tragico.

Il sociologo Marco Revelli, profondo conoscitore del mondo del lavoro, e in particolare del torinese, ci dice che questo gesto gliene ricorda uno analogo accaduto circa due anni fa: allora a togliersi la vita, nel comune di Trofarello, era stato un operaio, più anziano rispetto a Emanuele, e con una famiglia a carico. «Qui in questo momento c’è una moria continua di aziende, si stanno perdendo moltissimi posti di lavoro – spiega Revelli – Abbiamo i dati più alti d’Italia». Del difficile momento che attraversano le cooperative, i soci e i dipendenti, parlano i dati della Legacoop. Tecnodrink non era associata a questa centrale, ma i numeri sono pesantissimi in tutto il settore: sono almeno trecento, ad esempio, i lavoratori delle pulizie scolastiche – quasi tutte donne – che in questi mesi perdono il posto, nella sola provincia di Torino, a causa dei tagli imposti dalla circolare Gelmini (-25% per i servizi di pulizia e ausiliari). Tantissimi altri sono in cassa, messi a zero ore, e infine anche licenziati, in tutti gli altri settori.

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