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venerdì 27 febbraio 2009

Lettera aperta al Presidente Napolitano.

Pubblichiamo la lettera al Presidente del Forum dei Precari.

Gentile Presidente Napolitano
Con vero piacere abbiamo accolto ieri le sue tardive parole, circa i tagli indiscriminati che vengono effettuati per l'Università e la ricerca.

Il piacere maggiore consiste nel fatto che già più volte ci eravamo appellati a Lei, nel nostro immaginario, figura massimamente rappresentativa dell'idea di Stato. Lo Stato Italiano, fino ad oggi liberale e altamente democratico, che a nostro parere aveva in Lei un ottimo rappresentante: una persona morigerata, ma non ignava, che finora aveva sempre combattuto per i valori sani e per la giustizia.

Non le nascondiamo la delusione provata quando ha deciso di non accogliere l'invito di buona parte degli operatori e degli utenti della scuola a non sottoscrivere gli intenti disfattisti dell'attuale governo; abbiamo pensato che lo Stato si fosse prostrato acriticamente agli interessi particolari. Poi la sua dichiarata vicinanza a chi, come noi, sta perdendo il lavoro, esposta nel discorso di capodanno che, lo confessiamo, avevamo percepito come una posizione di circostanza.

La nostra impressione era che a nessuno nei fatti interessasse nulla dei precari della scuola, usati per anni (a volte anche 20/30), illusi e poi gettati perchè vecchi, inutili, ignoranti, fannulloni, e come se non bastasse spesso "meridionali" e di sinistra. In pratica una parte d'Italia (si parla di 150000 persone), da dimenticare, abbattere, ignorare, far finta che non è mai esistita.

A distanza di pochi mesi la sua posizione sul caso Eluana e ancora di più le sue ultime affermazioni ci hanno aperto uno spiraglio di speranza: lo Stato c'è, è vigile e cosciente. Non siamo soli, non siamo in balia di una non opposizione martoriata dai suoi problemi interni, non siamo in balia di un governo impegnato - ma solo a parole - a SALVARE l'Italia e a superare la CRISI FINANZIARIA, ma che si è completamente scordato degli italiani, dei loro problemi e dei loro portafogli. Che a dispetto delle politiche mondiali, soprattutto anticrisi, taglia sul lavoro, taglia sulla scuola, che in pratica ci toglie il futuro.

Grazie ancora Presidente, perchè le sue parole sono stato un unguento sulle ferite inferte alla nostra speranza dai "tagli indiscriminati", come lei li ha giustamente definiti. Un solo appunto, Presidente, non lasci che le sue parole siano solo un monito già debitamente schivato dalla tempestiva replica del Ministro Gelmini, cerchi di fare tutto ciò che è in suo potere per ribellarsi al futuro di miseria che incombe sugli italiani già economicamente più deboli. Con particolare riferimento al Sud Italia, che nessuno come lei sa essere sempre il fanalino di coda nell'interesse del Governo.

Ma soprattutto si ricordi che i precari della scuola non sono figli di un Dio minore e che l'istruzione va salvata TUTTA, dagli asili all'università, perchè noi siamo la speranza, perchè noi siamo il futuro. Certi di un suo interessamento le porgiamo le nostre cordialità!

FORUM PRECARISCUOLA ( http://precariscuola.135.it )

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