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mercoledì 2 dicembre 2009

Storie di fannulloni – prima puntata: El scansafadighe

Parte oggi la nostra rubrica intitolata “storie di fannulloni”. Ci proponiamo di raccogliere le testimonianze di quei colleghi cocciuti che pur di continuare a fare i fannulloni hanno deciso di allontanarsi da casa. L’appuntamento per una breve intervista con il nostro amico è all’aeroporto di Catania, dove sta aspettando il suo volo low cost.

-Domanda: Ciao, iniziamo la nostra intervista?
-Risposta: Con piacere, tanto il mio volo porta 1 ora e 40 di ritardo. È così tutte le volte.
- D.: Parlaci di te
- R.: Sono un fannullone con le valige. La mia storia è semplice: sono un precario della scuola, fino a due anni fa lavoravo a pochi chilometri da casa e mi potevo permettere di rifiutare supplenze in scuole più distanti, l’anno scorso non ho fatto un giorno di supplenza e quest’anno, per lavorare un po',sono dovuto “emigrare”.
- D.: Difficile il mestiere di “fannullone”?
- R.: Facile non è. Ci si adatta per continuare a fare questo lavoro, ma la voglia te la fanno passare…
- D.: Dove insegni?
- R.: Ho scelto Venezia, almeno non mi deprimo e non mi allontano dal mare. Senza mi viene un po’ d’ansia.
- D.: Com’è la situazione nell’istituto in cui insegni?
- R.: Se ti riferisci alla situazione lavorativa il termine che mi viene in mente è “deprimente”. Non sono l’unico precario, come puoi immaginare, e lo scoramento dei colleghi è palpabile, oltre al timore che il prossimo anno sarà ancora peggio!
- D.: Insomma te la spassi! E la famiglia?
- R.: La famiglia è a casa, non potevo certo spiantarla. Non mi piace fare il piagnone ma certo non è semplice…
- D.: Che prospettive pensi di avere?
- R.: Neanche me lo chiedo. Vivo alla giornata, vedremo cosa ci riserverà il futuro. Spero solo che gli italiani si sveglino e capiscano cosa stanno facendo alla nostra scuola pubblica (e non solo a quella).
- D.: Ah, come tutti i fannulloni sei anche comunista! Ti lascio aspettare il tuo aereo, buon viaggio.
- R.: Grazie, continuo ad esercitare la mia arte del “fancazziare” per un’altra oretta, sperando che il ritardo non aumenti…

(foto di fannullone appisolato)

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