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giovedì 8 ottobre 2009

Il Coordinamento dei Comitati Precari della Scuola aderisce allo sciopero dei lavoratori metalmeccanici del 9/10/2009

Il Coordinamento Precari Scuola comunica l’adesione allo sciopero indetto dalla Federazione Italiana Operai Metalmeccanici per venerdì 9 ottobre. In un Paese governato da una classe politica che nega l’esistenza della crisi economica, i lavoratori di tutte le categorie vedono peggiorare di giorno in giorno le proprie condizioni professionali e di vita. La volontà di contrastare la crisi e il processo di impoverimento del lavoro dipendente - quello che finanzia lo stato attraverso le tasse - è solo uno degli elementi che ci affratella agli operai metalmeccanici.

E’ necessario uscire dalla crisi attraverso la valorizzazione e non la penalizzazione del mondo del lavoro, superare la precarietà come elemento strutturale dell’odierno sistema produttivo e delineare nuovi orizzonti di cittadinanza politica e sociale.
Consideriamo questi elementi come fondanti le ragioni di una nuova stagione di conquiste civili e sociali. In un paese stordito da modelli sociali devianti e dall’informazione-spazzatura, le lotte dei lavoratori metalmeccanici costituiscono un momento di riscatto per tutti i cittadini che aspirano ad un futuro di dignità e libertà.

Tutti noi conserviamo con affetto e speranza le immagini della resistenza - eroica e vittoriosa - degli operai dell’Innse di Milano, protagonisti di una straordinaria lotta per il lavoro e la dignità professionale.
Anche noi precari della scuola siamo costretti ad intervenire pubblicamente con iniziative eclatanti. In tutta Italia gruppi di precari hanno occupato scuole e provveditorati.
Durante il mese di settembre, prima ancora dell’inizio dell’anno scolastico, noi insegnanti precari di Roma abbiamo costruito un presidio permanente davanti al Ministero dell’Istruzione per denunciare la gravità delle scelte effettuate dalla Gelmini contro tutto il mondo della scuola pubblica. I tagli di 8 milioni di euro e i 120mila licenziamenti in tre anni non colpiscono solo gli insegnanti. Le politiche del Governo depauperano il mondo della scuola e costituiscono un elemento di impoverimento di tutta la società italiana.

Nelle imprese metalmeccaniche come nella scuola pubblica le politiche di bilancio sono il mezzo e il fine per delineare un nuovo assetto di gestione delle risorse umane.
La difesa del contratto collettivo nazionale di lavoro effettuata dalla Fiom ha il nostro totale consenso e ricalca le ragioni che i precari della scuola stanno avanzando in merito ai contratti di disponibilità. Quest’ultimo arnese contrattuale partorito dal Ministro Gelmini si delinea come un elemento che divide il mondo dei precari della scuola, crea tensioni fra lavoratori e, infine, porta i germi della differenziazione salariale fra regioni d’Italia. Consapevoli della necessità dell’unità del mondo del lavoro, dell’importanza della scuola pubblica per tutti i cittadini e, ancor di più, per i figli dei lavoratori, ci stringiamo attorno agli operai e alle loro rivendicazioni di qualità del lavoro, di diritti sociali, di democrazia.


Per questo, con la nostra ricchezza di maestre, professori, personale scolastico, saremo in piazza a sostegno di chi rappresenta la parte migliore di questo Paese.

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