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domenica 16 novembre 2008

I sindacati: per tutti i lavoratori, per alcuni lavoratori....o per se stessi?


Le vicende squallide degli ultimi giorni, con cenette fra potenti cui partecipano (come maggiordomi?) alcuni sindacalisti rilanciano il dilemma sul ruolo fondamentale dei sindacati e su come questo ruolo sia stato e continui a essere svolto.

Qualche dubbio viene.
Soprattutto osservando il comportamento di alcuni sindacalisti.
Se la loro mission (per dirla in berlusconese) sia difendere i lavoratori o il proprio potere di categoria (per non dire di casta, termine oramai abusato). Bonanni e Angeletti che partecipano a una cenetta intima con Governo e Confindustria, cenetta dalla quale viene escluso chi è considerato scomodo (CGIL)o chi ha il coraggio di dire no (UGL), e che poi non hanno nemmeno il coraggio di ammettere la loro partecipazione, facendo la figura dei peracottai.
E anche quando vengono difesi gli interessi dei lavoratori sembra assistere a una distinzione fra lavoratori di serie A e lavoratori di serie C: e noi precari siamo forse di serie D! Non posso dimenticare il giorno delle convocazioni, quando un gruppo di precari esasperati provò a bloccare le procedure di nomina come gesto di protesta.
Dov'erano i sindacati?
Non di certo al nostro fianco e chi era presente se n'è ben accorto. Alcuni di loro erano a fianco del Preside incaricato di eseguire le nomine, suggerendogli il modo per fregarci, altri erano a fianco di chi era primo in graduatoria e perciò meno precario (serie C2) e aveva interesse all'esecuzione della procedura delle nomine. Un detto popolare dice che gli amici si vedono nel momento del bisogno: be' noi abbiamo visto abbastanza!

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