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sabato 19 settembre 2009

La rivolta dei genitori per i tagli al sostegno


(da Il Tirreno)
Diminuiti in tutte le scuole gli insegnanti che seguono i bimbi disabili. 
«A rimetterci sono sempre i più deboli» Famiglie decise a costiture un comitato e sono già pronti i ricorsi al Ministero 

LIVORNO. I nodi - nella scuola - vengono al pettine. «E a rimetterci purtroppo sono i più deboli». A neanche una settimana dalla prima campanella genitori (ma anche docenti e dirigenti scolastici) alzano la voce. Perché quando in ballo ci sono i diritti (negati) dei bambini disabili non si può più star zitti. In città in molte scuole mancano i prof di sostegno: l’abolizione delle compresenze voluta dalla Gelmini complica ancor di più il quadro. Sulle scrivanie dell’Ufficio scolastico provinciale fioccano i ricorsi firmati dagli avvocati dei genitori: da lì arriveranno sul tavolo del Ministero.
IL COMITATO. «È l’unico modo per ottenere risultati. Non abbiamo più la garanzia che i nostri bimbi siano seguiti adeguatamente. Che facciamo? Li lasciamo a casa?». Sandra è una mamma in prima linea: il suo bellissimo bimbo, 7 anni, è autistico. Se non cambia qualcosa suo figlio quest’anno dovrà saltare un giorno di scuola la settimana. «Ma il problema riguarda tutti i genitori - avverte - è la qualità di tutta la didattica che viene colpita. Molti genitori non sanno come muoversi: noi proviamo a organizzarci». Lunedì mattina alle 9.30 si sono dati appuntamento al teatro delle scuole Benci: vogliono metter su un comitato. Il 25 settembre poi l’appuntamento è direttamente nell’ufficio del dirigente scolastico provinciale Elisa Nicosia Amato.
“ARRANGIATEVI”. Ogni scuola ha il suo triste bollettino. Al circolo Carducci di Ardenza i bambini disabili sono 13. «Tra questi - spiega la dirigente scolastica Camilla Pasqualini - 3 sono gravi e 3 gravissimi. Questi 6 bambini avrebbero bisogno di un insegnante di sostegno disponibile per l’intero orario (22 ore), gli altri per 12 ore. Facendo tutti i conti avevamo bisogno di 9 insegnanti e mezzo, ma il ministero ce ne ha concessi solo 6 e mezzo». E quindi? Il ritornello è: arrangiatevi. Stessa musica al circolo Benci: a dirlo è la dirigente Gianna Valente. «Noi abbiamo 44 bambini disabili con 20 insegnanti e mezzo. Me ne servirebbero 4 in più, ma spero me ne diano almeno uno per uscire dall’emergenza».
ACROBAZIE. La Gelmini ha abolito le compresenze: così vengono a mancare anche le preziose ore di presenza contemporanea dei docenti in classe. Lo sa bene la maestra Alessandra Cirri delle Corridi, docente di sostegno da 30 anni. «Erano le ore che, assommandosi al sostegno, venivano dedicate soprattutto ai bambini disabili».
FIORONI & GELMINI. Carla Roncaglia, assessore comunale all’istruzione, è preoccupata. «Le regole sono cambiate - spiega - sono stati aumentati i numeri in organico di diritto, ma di fatto poi gli insegnanti a disposizione sul sostegno sono di meno». La palla avvelenata la gettò in campo già Fioroni, la Gelmini ha peggiorato il quadro imponendo un grosso vincolo alle deroghe. Risultato? Più alunni disabili per ogni prof, e quindi meno ore di sostegno. Non solo ora manca anche il paracadute del servizio civile. Chi prestava servizio presso l’istituzione per i servizi alla persona del Comune, spiega l’assessore, spesso veniva infatti utilizzato come prezioso supporto nelle scuole a servizio dei bambini disabili. «Ora non più. C’è di che essere preoccupati».

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