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sabato 5 settembre 2009

Le rivendicazioni del Comitato Scuola Siracusa presentate al Prefetto

Stamane manifestazione sotto la Prefettura di Siracusa.
Una delegazione di sindacalisti e rappresentanti dei precari ha incontrato il Prefetto.
In quest'occasione è stato consegnato un documento con le rivendicazioni del Comitato.
Eccone i tratti salienti:

Come COMITATO SCUOLA SIRACUSA intendiamo denunciare, per la nostra Provincia:
- i tagli sconsiderati alla scuola pubblica, specialmente in Sicilia e a Siracusa;
- la cancellazione di migliaia di cattedre e del personale ATA, specie nel Meridione; tale politica blocca il turnover generazionale dei docenti, escludendo cinicamente i più giovani, i quali hanno investito tempo, risorse ed energie per formarsi, specializzarsi ed abilitarsi;
- l’aumento del numero di alunni per classe, con conseguenti rischi per la sicurezza e abbassamento dell’offerta formativa;
- l’emarginazione dei ragazzi disabili, privati dell’insegnante di sostegno e delle ore necessarie per la loro formazione ed integrazione, specie in Sicilia ed in particolare a Siracusa, dove insiste un’elevatissima percentuale di alunni H;
- le utilizzazioni di personale docente non specializzato su posti di sostegno, che si ripercuotono negativamente sul recupero e l’integrazione degli alunni disabili;
- la possibilità offerta ai docenti delle scuole secondarie di poter svolgere 24 ore settimanali (18+6), sottraendo spezzoni orari di 6 ore ai precari disoccupati;
- la mancanza di un limite alle assegnazioni interprovinciali;
- la figura del maestro unico alle elementari, perché la nostra società complessa richiede più modelli formativi di riferimento e più specializzazioni.

Le nostre richieste più immediate sono le seguenti:
- la difesa dell’organico docente e del personale ATA, per garantire l’efficacia, l’efficienza e la sicurezza delle strutture scolastiche;
- l’attuazione completa del Piano programmatico di stabilizzazione triennale dei docenti precari, approvato dal precedente governo;
- la stabilizzazione dei 142.000 posti assegnati a livello nazionale dai vari CSA provinciali attraverso la trasformazione dell’organico di fatto in ruolo;
- l’assunzione a tempo indeterminato dei precari della scuola impedisce qualunque prolungamento degli incarichi annuali a tempo determinato (specificamente si fa riferimento alle proposte di triennalizzazione dei contratti a tempo determinato);
- l’abrogazione degli artt. 64 e 66 della legge 133 e della legge 169 ;
- l’abrogazione dei commi: 411 punto d) 413, 414 dell'art.2 della L.244/07;
- il ritiro della Proposta di legge “Aprea”;
- l’aumento dei fondi destinati all’istruzione statale, l’unica che dovrebbe beneficiarne;
- l’utilizzo dei fondi di istituto e dei finanziamenti europei per garantire la presenza di un numero di docenti di sostegno adeguato alle necessità (piuttosto che utilizzare tali finanziamenti per fare progetti, che talvolta lasciano il tempo che trovano);
- il ripristino della pluralità docente e l’attuazione integrale del tempo pieno e modulare garantito nello stesso modo in tutte le regioni e finanziato dalla fiscalità generale;
- il divieto, per i docenti della scuola secondaria, di poter svolgere 24 ore settimanali, di fatto privando i precari disoccupati anche degli spezzoni orari di 6 ore;
- il rispetto di un numero di alunni adeguato per classe (20, 25 al massimo), anche in funzione delle cubature delle aule, sia per motivi di sicurezza che per garantire una migliore offerta formativa;
- il rispetto del numero di 20 alunni per classe laddove vi è iscritto un alunno diversamente abile;
- lo sblocco del turn-over, sostituendo tutti gli insegnanti in pensionamento;
- la definizione di un limite adeguatamente ponderato alle assegnazioni interprovinciali;
- l’applicazione nelle scuole private e paritarie delle condizioni contrattuali e delle modalità di reclutamento vigenti per i lavoratori delle scuole statali;
- il rafforzamento del potere degli organi collegiali all’interno della scuola e della loro funzione decisionale.

Ricordo a tutti che per lunedì 7 è programmato un sit-in sotto la prefettura.
Non è necessario sottolineare l'importanza di un'ampia partecipazione.

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