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giovedì 3 settembre 2009

Tagli al sostegno, genitori in rivolta all'Isola d'Elba

(da il tirreno.gelocal.it)
Sul piede di guerra i genitori degli alunni disabili delle scuole elbane. La cura dimagrante imposta alla scuola dal ministro Gelmini miete vittime soprattutto tra gli insegnati di sostegno. Quelle figure educative che spesso, per ragazzi disabili, rappresnetano una fondamentale opportunità di assistenza e apprendimento.

Praticamente in ogni istituto dell'isola il numero degli insegnanti di sostegno è diminuito e, da Roma, non sono state prese in considerazione le richieste dei dirigenti scolastici. Dall'ufficio scolastico provinciale non è ancora stato fornito il numero esatto delle cattedre relative all'Elba. C'è però un numero complessivo, di valenza provinciale: 523 insegnati di sostegno contro oltre mille e 100 alunni disabili. Meno di un insegnate ogni due ragazzi, ben al di sotto degli standard fino ad oggi garanti alle famiglie degli alunni, che ora insorgono. «Siamo fortemente preoccuparti per le notizie che ci sono arrivate dall'ufficio scolastico provinciale - spiega Massimo Forti dell'associazione "Incontriamoci in diversi" alla quale aderiscono molti genitori di bambini disabili - non viene garantito neppure il minimo delle ore di assistenza per ciascun ragazzo disabile. Per le famiglie è anche una questione di dignità. Io stesso non ho la certezza di poter mandare a scuola mia figlia se non verrà garantito questo tipo di servizio di assistenza». Una situazione, se possibile, resa più grave dal mancato rinnovo della convenzione che fino allo scorso anno affiancava agli insegnanti di sostegno degli educatori della cooperativa Arca. «Un sostegno - continua Forti - reso possibile grazie al coordinamento del Comune di Capoliveri ma terminato con la fine dell'anno scolastico senza che alle famiglie sia stato comunicato cosa accadrà quest'anno».

L'associazione si appella a tutte le istituzioni, a cominciate dalla Provincia, perché sia possibile trovare una soluzione. «Non è facile vivere all'Elba - spiega Forti - lo è ancora meno per un disabile: perché, mi chiedo, tagliare su un servizio di questa importanza?».

In realtà dall'ufficio scolastico provinciale la dirigente, Elisa Amato, non parla di tagli. «Abbiamo inoltrato le richieste dei dirigenti scolastici rispetto alle cattedre per gli insegnanti di sostegno - spiega - e da Roma ci hanno assegnato un certo numero di posti. Non più di quelli. Siamo consapevoli che la situazione dell'Elba sia del tutto particolare e abbiamo fatto uno sforzo per limitare i disagi. Sull'isola il rapporto tra insegnanti di sostegno e alunni è comunque migliore che in altre zone della provincia». Attualmente si parla di un rapporto di uno a 1,9: poco meno di due allievi per ciascun insegnante. Ma a fronte di disabilità gravi - che all'Elba non mancano - per ciascun ragazzo occorre un docente dedicato. Cosa che quest'anno non sarà possibile. «Una situazione del genere - conclude Forti - è intollerabile all'Elba, un territorio che purtroppo ha la percentuale più alta, in Toscana, di incidenza di casi di disabilità».

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